Outline of Istrian History # 1

Foreword

The history of  Istria is poorly and sparsley documented, and it is often presented with partisan viewpoints with emphasis to - and omissions of  - those aspects that best suit the objectives of the writer. Therefore, we assume no responsibility for the accuracy or completeness of the account presented below, which seems to be fairly reasonable, and to which we shall make additions (in green) as needed. If any of our readers can submit a more complete and/or objective outline, in English or in any of the Istrian languages,we will gladly consider its publication. 

The main source of this history is a book by the Triestine cook Mady Fast and Fulvia Costantinides, ISBN 88-7021-483-4, 1990. To go to a particular period in Istrian history, click on a selection from the table below:

Cenni storici

Mancando un testo redatto in chiave moderna che esamini la storia dell'Istria attraverso i secoli e con riferimento alla storia d' Europa, che ne determino gli avvenimenti, le date assegnate ad alcuni episodi da importanti studiosi della fine dell'Ottocento sono talvolta imprecise e differiscono da un testo all'altro, probabilmente perche` non vi erano le possibilità di verifica e di spostamenti che esistono oggi.

Consultando il Corbanese, frutto del lavoro di una equipe di studiosi, che si riferisce al Friuli e Venezia Giulia fino al 1897, ho trovato conferma alle mie perplessità. 

Medio
Paleolitico
Tracce di insediamenti umani: grotta Pocala (Aurisina), grotta Bettal (Postumia), grotta dell'Orso (Monpaderno, Pola), Cernikal (Capodistria), grotta di Leme.
Mesolitico Tracce di incisioni rupestri: Trebiciano, Gropada, Padriciano, Basovizza, San Servolo, Rupinpiccolo.
Età del bronzo Sorgono castellieri costruiti, secondo Tito Livio, dagli Euganei.
1600-1500 a.C. Nella regione vi sono delle popolazioni euganee.
1000 a.C. Agli Euganei subentrano i Veneti. Gli Histri, un popolo indo-europeo affine ai Veneti ed ai Liburni, arrivano in Istria.
800 a.C. La zona é occupata da Veneti e Histri.
500 a.C. Hecataeus da Mileto menziona gli Histri per la prima volta come un popolo nella Baia Ionica (cioè l'Adriatico.
400 a.C. I Carni si spingono verso il nord del Friuli, ma i Veneti e gli Histri resistono.
229 a.C. Le incursioni piratesche degli Illiri e i conseguenti danni subiti dai mercanti italici richiamano il primo intervento romano con 20.000 uomini e 200 navi. Gli Illiri vengono sconfitti.
181 a.C. I Romani decidono la deduzione di una colonia  latina nella preesistente Aquileia (P. Scipione Nasica, Claudio Flaminio, L. Manlio Acidino, triumviri).
178-176 a.C. Lunga e sanguinosa campagna di guerra contro gli Histri: vincono i Romani guidati da Marco Vulsone. Nesazio è assediata dal console C. Claudio Pulcro. Il re Epulo si suicida dopo aver uccisi figli e mogli e Nesazio è rasa al suolo. Si fondano Faveria (Castelnuovo) e Mutila (Medolino).
52 a.C. I Giapidi, Taurisci e i Carni si spingono fino ad Aquileia; respinti dai Romani, saccheggiano Trieste.
50 a.C. Tarsatica (Fiume) diventa oppidum romano.
42 a. C. Fondazione della colonia di Pola (Pietas Julia) da parte del console Asinio Pollione sul sito di una precedente fortezza histra.
33 a.C. Augusto fonda la colonia di Tergeste a custodia del Carso e la circonda di mura. Nel 32 a.C. Trieste ha municipio, foro, arena e campidoglio.
32 a.C. Aquileia diventa capitale della X Regio Venetia et Histria.
20 a.C. Fondazione della colonia romana Parenzo (Colonia Julia Parentium).
12 a.C. Sotto Ottaviano Parentium e Flanona diventano Municipium.
I secolo d.C. Tarsatica diviene Municipium sotto i Flavi.
50 Costruzione dell'amfiteatro do Pola.
89 Aquileia con la lex pompeia viene trasformata in Municipium.
170 Alvona diventa Municipium sotto Marco Aurelio.
280-330 Si diffonde in regione il Cristianesimo: ciò è provato dal martirio di molti aquileiesi.
323-337 La regione Giulia passa all'Italia sotto l'imperatore Costantino.
392-394 Teodosio, imperatore di Costantinopoli, occupa Aquileia. Aquileia diventa sede vescovile molto importante.
401 Alarico re dei Visigoti, dopo aver superato la resistenza di Pola, batte Stilicone sul Timavo ed espugna Aquileia.
452 Attila, re degli Unni, distrugge Aquileia dopo tre mesi di assedio; gli abitanti si rifugiano a Grado.
476 Fine dell'unità dell'Impero Romano.
489 Il re ostrogoto Teodorico conquista il Nord Italia e l'Istria.
539 I Goti occupano Trieste e i Bizantini occupano l'Istria. Viene completata la Basilica di Santa Eufrasia a Parenzo.
553-568 I tempi della dominazione bizantina sono accompagnati da innondazioni, terremoti e dalla terribile pestilenza che nel 565 infierisce nella Regione.
568 L'Italia viene invasa dai Longobardi condotti da Alboino.
587 Re Autari, longobardo, invia un esercito in Istria contro i Bizantini.
600  Intorno al 600 l'Italia era divisa tra Longobardi e Bizantini e cosí l'Istria. Ducato forogiuliese-Friuli: Istria bizantina Terraferma ai Longobardi; Istria e coste fino a Sistiana ai Bizantini.
610 Aquileia scismatica (con l' imperatore), Grado cattolica (coi Veneziani e i Bizantini).
602-611 Gli Avari saccheggiano il Friuli sconfiggendo duramente i Longobardi. I Croati penetrano via terra dal Quarnero (giungono a Trieste). Avari e Slavi devastano l'Istria bizantina.
770 Breve occupazione longobarda dell'Istria e smembramento della X regio.
788-796 Chiamati dal Pontefice arrivano i Franchi; Trieste é sottomessa nel 788. Dal sistema municipale romano si passava a quello feudale. II duca franco Giovanni diventa il padrone assoluto delle terre e dei suoi residenti. La corte risiede a Cittanova. L'Istria è divisa in distretti, retti dai centarchi, mentre dalla attuale Croazia vengono chiamati i primi coloni slavi per coltivare le terre incolte.
803 Carlo Magno istituisce la Marca Friulana che conprende Istria, Dalmazia, Friuli, Carinzia, Carniola, Stiria.
804 Il patriarca di Grado interviene presso Carlo Magno in seguito alle lagnanze degli Istriani: viene indetto il Placito del Risano e i rappresentanti dell'imperatore (missi dominici) obbligano il duca Giovanni a ripristinare, in parte, le antiche  consuetudini e a relegare gli Slavi nelle zone piu interne del Carso.
843 Con il trattato di Verdun l'Istria e il Friuli sono attribuiti all`Italia (Lotario). Per il Friuli il regime di Carlo Magno apporta libertà mentre l'Istria, abituata all'autonomia democratica goduta sotto i Bizantini, vede lo stesso regime come una restrizione.
875 I Croati saccheggiano diverse località abitate sulla costa occidentale dell'Istria. A Umago vengono dispersi dalla flotta veneta.
800-900 Atti di pirateria da parte di Croati, Narentani (Serbi) e Saraceni.
932 Venezia difende le coste; Capodistria (soggetta a Costantinopoli) passa a Venezia.
933 Pace di Rialto: l'Istria è sottomessa ai duchi del Friuli; vi è l'immissione in Istria di Sloveni (pagani). Venezia ottiene la libertà di navigazione, impone a Capodistria l'omaggio (un tributo), la concessione di privilegi commerciali e la promessa che le sue navi non avrebbero combattuto contro Venezia. I Patriarchi di Aquileia acquistano dai Carolingi potestà secolare mentre il potere di quelli di Grado va scemando. I Carolingi concedono inoltre: al vescovo di Trieste i castelli di Vermo, Umago, Sipar (egli diventa conte vescovo, signore di Trieste); al vescovo di Parenzo quelli di Pisino, Montona, Torre, Cervera, Valle, Orsera, Due Castelli; al vescovo di Pola Castua, Veprinaz, Moschenizza e Fiume.
983 Pisino viene menzionata per la prima volta (Castrum Pisinum).
995-1002 Ottone III di Sassonia riconferma alla Chiesa di Aquileia le precedenti donazioni di Carlo Magno e dei suoi successori. La dinastia germanica è al governo del Friuli e dell'Istria; la giurisdizione metropolitica vige sui vescovadi di Concordia, Cittanova, Rovigno, Fiume, Pedena, Corbavia (in Croazia).
1012 Enrico II di Sassonia conferma alla sede aquileise e città istriane di Pedena, Pisino, il porto di Fianona e la libera navigazione.
1019 Popone durante il suo patriarcato assoggetta alla sede di Aquileia il monastero di Ossiach. Muove contro la repubblica veneta occupando Grado per un anno.
1027 Corrado II di Franconia impone al duca di Baviera e di Carinzia e marchese di Verona, di rinunciare a percepire il fodro e le angarie sui possessi della chiesa di Aquileia, confermando la sovranità temporale del Patriarca. Confermata la supremazia di Aquileia sui vescovi di Grado e dell'Istria.
1040 Enrico III di Franconia fa dell`Istria una marca a sé, concessa in feudo a marchesi. Si formano così le signorie locali e cittadine.
1050 La Marca istriana viene assegnata alla famiglia dei Weimar. Conflitti tra le famiglie Weimar, Eppenstein e Andechs-Meran con i Patriarchi di Aquileia continuano fino al 15mo secolo.
1067-1077 Enrico IV di Franconia dona al vescovo di Frisinga diverse ville nell'Istria settentrionale. Con un diploma emanato nel 1077 egli assegna al patriarca Sigeardo o Sicardo la contea del Friuli e allarga la sfera d'influenza del patriarcato alle marche della Carniola e dell'Istria. In quest'ultima incontrerà l'opposizione e la concorrenza dei conti di Gorizia, i quali, come avvocati investiti feudalmente dalla Chiesa di Aquileia, assumeranno un atteggiamento di indipendenza. Solo temporaneamente la parte costiera dell'Istria sarà posseduta per intero dai patriarchi.
1077-1251 Periodo dei patriachi ghibellini.
1096-1270 Crociate: i conti di Tolosa e il vescovo di Puy passano per l'Istria e la Dalmazia.
1145 Pola e Capodistria stipulano il patto fidelitatis con Venezia; Giurare fedeltà significava concedere l'esenzione dei dazi ai Veneziani, prendere parte alle spedizioni venete con le proprie navi; i cittadini istriani avrebbero goduto a Venezia la stessa protezione di cui godevano i Veneziani in Istria.
1150 Rovigno, Parenzo, Umago, Cittanova, Pirano stipulano il patto fidelitatis con Venezia.
1185 La figlia del conte Mainardo andando sposa a Engelberto di Gorizia fa sì che la contea di Pisino entri a far parte degli stati goriziani nel 1209, pur mantenendo un'amministrazione indipendente.
1200-1300 Insediamento di Rumeni e Morlacchi pastori erranti dell'Erzegovina) in Val d'Arsa e nella Carsia. [I Rumeni e Morlacchi non sono venuti insieme!]
1202 Trieste e Muggia giurano fedeltà a Venezia.
1204 Sorgono guerre civili fra gli Istriani.
1205 L'ex crociato e nobile bavarese Volchero è il nuovo patriarca di Aquileia.
1208 Ottone IV infeuda l'Istria al duca Lodovico di Baviera, che rinuncia in favore del patriarcato di Aquileia.
1230 L'Istria è confermata feudo dei patriarchi di Aquileia; Pisino è assegnata ai conti di Gorizia.
1233-1239 Lunghi negoziati tra il patriarca e le città istriane di Parenzo, Pola e Capodistria per regolare i rapporti fra il podestà e i gastaldi patriarcali.
1236 Il vescovo di Trieste vende al comune i diritti baronali.
1242 A Pola il partito favorevole al patriarca (Sergi o Castropola) si solleva contro Venezia: quest'ultima invia una flotta, si impadronisce della citta e ne abbatte le mura.
1251 Gregorio di Montelongo (guelfo) viene nominato patriarca di Aquileia da Innocenzo IV.
1259-1264 Ostilità fra i conti di Gorizia e lo stato patriarcale.
1265 Sollevazioni. a Montona, Parenzo, Valle e Rovigno contro il patriarca.
1267-1271 Parenzo si dà a Venezia in piena sudditanza (il podestà non è più liberamente eletto bensì designato dal doge e mantenuto dalla cittadinanza, mentre le istituzioni interne come la magistratura, gli statuti, l'amministrazione civile e giudiziaria, rimangono immutate). Seguirà l'atto di annessione a Venezia di Umago, Cittanova e San Lorenzo.
1271 A Pola avvengono lotte fratricide fra i Sergi e i Gionatasi.
1273 Papa Gregorio X nomina patriarca di Aquileia Raimondo della Torre, il quale si allea con i conti di Gorizia per combattere in Istria sindaci veneti e invade l`Istria.
1278-1279 Montona e Capodistria fanno atto di dedizione a Venezia. Il patriarca Raimondo della Torre assale Capodistria alleata di Albona e le impone il podestà; lo stesso avviene a Isola, Rovigno e Pirano.
1283 Pirano e Rovigno si danno in sudditanza a Venezia.
1283-1285 L'esercito del patriarca, quello del conte di Gorizia e milizie triestine muovono contro le città istriane datesi a Venezia.
1288 Muggia è conquistata dai Veneziani.
1291 Pace di Treviso fra Venezia e i patriarchi: l'Istria viene divisa tra il patriarcato di Aquileia, i conti di Gorizia e Venezia. Ai conti di Gorizia va I'Istria Carsica Al patriarca di Aquileia Muggia, Castelvenere, Buie; Portole, Pinguente, la Valle dell'Arsa, Albona, Fianona e Pola dei Sergi o Castropola. A Venezia va tutta la zona costiera tra Capodistria e Rovigno, compresa Montona.
1295 Alberto II conte di Gorizia muove contro i patriarchi di Aquileia e toglie loro Albona, Fianona, Pinguente, Valle e Docastelli.
1307 Il conte Enrico II di Gorizia succede a Alberto II e riceve il Friuli, l'Istria, la Carniola.
1314 Il patriarca di Aquileia cede la carica di capitano ai conti di Gorizia e questi a loro volta gli cedono redditi e giurisdizioni.
1325 Appare il primo documento in Croato glagolitico (Istarski Razvod), un catasto di terreni comunali nell'Istria centrale e sud-orientale.
1331 Pola, Rovigno e Parenzo fanno atto di dedizione a Venezia. A Pola i cittadini massacrano i Sergi o Castropola. Questi sono incarcerati ed esiliati a Treviso.
1332 Venezia occupa Valle d`Istria e Dignano.
1342 Alberto IV di Gorizia ha possedimenti in Istria; perde la guerra contro i Veneziani ma stipula con l'Austria un trattato di successione in modo che morendo senza eredi i beni passino all'Austria.
1343-1360 Si susseguono incursioni in Istria di bande slave: la peste riduce la popolazione dell'Istria a un terzo.
1348 A Capodistria una rivolta viene severamente repressa dai Veneziani.
1352 Albona resiste a un tentativo di invasione delle soldatesche del duca d'Austria.
1366 Ugo, signore di Duino e di Pisino, si sottrae al patriarca di Aquileia e giura fedeltà a Leopoldo III d'Asburgo.
1369 Trieste assediata dai Veneziani si offre in soggezione agli Asburgo (Leopoldo III).
1370 Venezia occupa Trieste.
1380 Il genovese Vettor Pisani, in guerra contro Venezia, conquista Pola, Rovigno, Parenzo, Umago e Grado che consegna alle truppe patriarcali.I Genovesi con l'aiuto dei patriarchi rioccupano Pola, la saccheggiano, la danno alle fiamme e conquistano Capodistria. Trieste si dà al patriarca.
1381 Situazione dell'Istria dopo la Pace di Torino:

Venezia - Fascia costiera

Patriarca - Trieste,  Buie, Portole, Pinguente, Albona, Fianona, Colmo, Rozzo, e Docastelli.

Duchi d'Austria - Pisino e domini. 

1381 Filippo di Alencon, nipote del re di Francia, riceve in amministrazione il patriarcato di Aquileia.
1382 9 agosto, Trieste passa nelle mani di Leopoldo d'Austria.
1412 Buie, Portole, Rozzo, Colmo sono conquistate da Venezia.
1413 Truppe ungheresi compiono funeste incursioni in Istria, spingendosi sino sotto Pola, radono al suolo Valle e conquistano Muggia.
1420 I conti di Gorizia scendono a patti con Venezia. Caduta del patriarcato di Aquileia. I beni istriani della Chiesa di Aquileia passano a Venezia.Vittoria di Venezia. Il conte di Gorizia va a Venezia e viene infeudato da Francesco Foscari.
1436 Enrico IV di Gorizia rinnova il trattato di reciproca successione con gli Absburgo.
1461 I Carniolini vogliono adoperare il porto di Capodistria. I Triestini chiudono il passo di Corgnale, impedendone loro l'accesso.
1463 Trieste, conquistata dai Veneziani, cede a Venezia Castelnuovo del Carso, Moccò, San Servolo; non può esportare sale via mare, nè ostacolare i commerci dei mussolati tra la Carniola e le città costiere dell'lstria.
1466 Fiume passa alla casa d'Asburgo.
1469 La peste e le guerre civili distruggono Trieste al 50%.
1470 Un'armata turca porta distruzione nella penisola istriana. Vengono inoltre distrutti dai Turchi, con un vasto incendio, Prosecco, S. Croce, Duino, Monfalcone.
1470-1478 Federico III prende personalmente possesso della città di Trieste e ridà al comune i diritti e costruisce una fortezza; caccia i Cici dal territorio triestino mentre tribù di Bosniaci penetrano nell'Istria scendendo fino ai monti della Vena. Inoltre dà ai mercanti diretti alle terre venete di fare capo a Trieste.
1474 Vincenzo di Castagna dipinge la "Danse macabre" nella chiesa vicino a Beram.
1479-1499 Si susseguono in Istria sei scorrerie dei Turchi.
1497 Leonardo IV conte di Gorizia si sposta a Lienz, rinnova l'atto di successione e lascia i feudi del Friuli e Gemone a Massimiliano I d'Austria. Alla sua morte la contea di Gorizia passa all'Austria.
1500 Venezia, Aquileia formavano il Marchesato d'Istria.

4 città: Capodistria, Cittanova, Parenzo, Pola. 
14 terre: Albona, Buie, Dignano, Isola, S.Lorenzo, Montona, Muggia, Pinguente, Pirano, Portole, Rovigno, Umago, Valle. 

Austria, Contea di Gorizia, Trieste formavano la Contea d'Istria Carsia. 
Pisino, Novaco, Barbana, Bogliuno, Gimino, Lovrana, Bersezic, Pedena, Antignana, Colmo. 

Passeranno a Venezia nel1521: Sovignacco, Piemonte, Momiano, Draguch, Visinada, S. Vincenti, Castelnuovo d'Arsa.

1507 Massimiliano I, in guerra con Venezia, occupa Gorizia e Friuli.
1508 II conte Bartolomeo d'Alviano occupa Duino, la Carsia, l'Istria e Fiume. Ha luogo la conferenza dei rappresentanti dell'imperatore; Massimiliano e Luigi XII si riuniscono a Cambrai; ne segue la lega contro Venezia (Impero, Spagna, Papa).
1509 I Veneti vengono sconfitti dall'esercito della Lega e abbandonano i territori occupati. L'Istria veneta rimane in balio del nemico.
1510 Continuano le guerre e si susseguono terremoti e peste.
1511 Ha luogo l'ultima incursione turca in Istria.
1521 Con la Dieta di Worms, Venezia perde ogni ingerenza nel territorio di Trieste (Aquileia, San Servolo, Moccò), nella contea di Gorizia e di Marano.
1522 Carlo V conferma a Trieste i suoi diritti.
1537 I Turchi occupano la Bosnia e l'Erzegovina. Gli indigeni, Scocchi o Uscocchi (pirati dalmati, originari dalla Bosnia Erzegovina) si spingono fino a Clissa (Spalato), Segna e Carlopago (isole del Quamaro), pirateggiano il Quarnaro e le imbarcazioni che collegano le isole.
1570 Venezia blocca il Canale della Morlacca e gli Uscocchi penetrano via terra nell'Istria.
1571 Venezia partecipa alla battaglia di Lepanto con l'aiuto delle navi istriane.
1577 Gravi tensioni tra Trieste e Capodistria per le saline e per il commercio del sale.
1590-1597 Gli Uscocchi saccheggiano Rovigno e Veglia, depredano Fianona, arrivano fino a Monfalcone e respinti fuggono sui monti.
1599  Albona resiste agli Uscocchi. Le squadre venete vendicano Albona e Fianona, bombardando Fiume e saccheggiando Laurana.
1602-1606 Gli Uscocchi si gettano sull'Istria veneta, saccheggiano navi nei porti istriani e dalmati. Per ritorsione i Veneziani bloccano i porti di Fiume, Buccari e Segna.
1607 Pola è assalita dai pirati. Rovigno e Veglia sono saccheggiate e depredate.
1613 Gli Uscocchi seminano il terrore nelle isole dalmate. Per rappresaglia i Veneti sbarcano in forze a Fianona.
1614  Gli Uscocchi saccheggiano l'Istria e Venezia dà loro battaglia fino al 1615.
1630 I veneziani costruiscono la fortezza di Pola disegnata dal francese A. De Ville.
1714 Venezia si spinge in Morea e si allea con l'Austria. Carlo VI d`Austria guadagna terreni sul Danubio, Venezia perde la Morea. Eugenio di Savoia diventa consigliere di Carlo VI.
1717 Carlo VI dichiara libera la navigazione nell'Adriatico.
1719 Trieste e Fiume vengono proclamate da Carlo VI porto franco, avviene la costruzione dell'arsenale,  molti stranieri portano la loro sede a Trieste. La "via commerciale" passa da Planina, Postumia (Adelsberg), Senosecchia, Opicina, Trieste.
1751 Dopo lunghe trattative tra gli arciduchi d'Austria  e il pontefice Benedetto XIV viene la soppressione del patriarcato di Aquileia.
1772 Fiume è aggregata alla corona di Ungheria.
1778 Sotto Giuseppe II soppressione delle diocesi di Trieste e Pedena e dell'arcidiocesi di Gorizia che, con quelle di Parenzo e Pola, formano il nuovo vescovado di Gradisca; Trieste e Gorizia diventano nel 1783 una sola provincia.
1787 Fiume, ecclesiasticamente, passa alla diocesi di Pola.
1790-1792 Leopoldo II d'Austria restituisce a Trieste la sua autonomia.
1797 marzo:  Bonaparte entra a Gorizia. 

aprile:  i Francesi occupano Fiume. 

maggio: occupano Venezia, Pirano, Parenzo, Montona, Rovigno. 

giugno:  inizia la democratizzazione e l'istituzione delle municipalità democratiche in tutta I'Istria veneta. 

giugno: le truppe austriache entrano a Parenzo, Rovigno, Pinguente, Pola. 

ottrobre: viene firmata la pace di Campoformido con cui la Francia dà all'Austria il possesso dell'Istria veneta. 

Fine della Repubblica Veneta

1805 Pace di Presburgo: l'imperatore d'Austria rinuncia a Venezia e all'Istria veneta riavendo Gorizia, Gradisca, Trieste e I'Istria austriaca. Venezia e l'Istria veneta vengono incorporate da Napoleone al regno d`Italia 1806). Napoleone costituisce l`Istria come gran feudo dell` Impero francese col titolo di ducato d'Istria
1809 Guerra tra Francia e Austria. I Francesi occupano Gorizia e Trieste. L'accoglienza della cittadinanza non è certo favorevole in quanto le simpatie della borghesia commerciale vanno all'Austria.
1813 14 maggio: Capodistria è occupata dall'Austria. 

settembre: marittimi e pescatori di Rovigno si rivoltano contro i Francesi ma sono sconfitti.

1814 14 ottobre: pace di Parigi. La Francia ottiene dall'Austria il Goriziano, Trieste, la contea d'Istria, Fiume, tutta la Carniola al di quà della Sava, la Croazia civile, parte della Croazia militare, la Dalmazia, Ragusa e le bocche di Cattaro. Tutti questi possedimenti formano le province illiriche dell'Impero francese.
1815 Congresso di Vienna. L'Austria ottiene la Lombardia, Venezia, le Province illiriche. Nuova forma di governo provinciale: Provincia del Litorale: amministrata dall'imperial regio Governo di Trieste e divisa in tre Circoli: il Circolo di Gorizia che comprende le Contee di Gorizia e di Gradisca; il Circolo di Trieste che comprende il territorio tra l'Aussa e l'Arsa e la maggior parte dell'Istria ex veneta; il Circolo di Fiume che comprende Fiume, il distretto di Albona, Pisino, Lovrana, Castua, Volosca e Castelnuovo, le isole di Cherso, Lussino, Veglia; Fiume e il suo territorio sono uniti all'Ungheria e viene soppresso il Circolo di Fiume (restituita all'Ungheria).
1823 Sono aboliti il Circolo di Trieste e quello di Pisino, cui furono aggregate le isole già venete del Quarnaro.
1826  Sono abolite le dogane inteme.
1848 Abolizione delle decime.
1848 Durante i movimenti irredentistici sorti in tutta la penisola, Fiume viene rivendicata dagli Ungheresi ma è annessa alla Croazia che era rimasta sempre fedele all'Austria.
1867 Fiume viene assegnata all'Ungheria che restituisce ai cittadini la facoltà di usare la lingua italiana.
1891 Soppressione del porto franco di Trieste.
1914  Assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando e scoppio della prima guerra mondiale.
1915 Il ministro degli Esteri italiano chiede all'Italia, in cambio della neutralità, l'istituzione di uno stato autonomo di Trieste, comprendente la città e i distretti giurisdizionali di Capodistria e Pirano. Le richieste italiane lasciavano all'Austria l'Alto Adige, l'Istria e la Dalmazia.  Patto di Londra: L'Italia chiede l'Alto Adige, Trieste, tutta l'Istria fino al Quarnaro, le isole di Cherso, Lussino, Dalmazia.
1917 Patto di Corfù: proclama l'unità della nazione jugoslava.
1918 Patto latino-slavo antiaustriaco che si impegna a risolvere le singole controversie territoriali sulla base dei principi di nazionalità e del diritto di auto determinazione.
1919 18 febbraio: Memorandum.  La Linea Wilson lascia all'Italia quasi tutta la contea di Gorizia e l'Istria con Trieste, alla Jugoslavia assegna invece la Carniola occidentale e la Liburnia con Fiume, nonchè tutta la Dalmazia.
1919 D'Annunzio occupa Fiume con i suoi volontari giuliani.
1920 Firma del Trattato di Rapallo che configura il primo confine italo-jugoslavo.
1938 Le leggi razziste Italiane [see https://www.progettomemoria.altervista.org/testoleggi.htm]
1939 Scoppio della seconda guerra mondiale.
1941 Viene istituita la provincia di Lubiana. Il confine orientale d'Italia cessa di essere un confine italo-jugoslavo per divenire, nel tratto nord-orientale, un confine italo-germanico e in quello sud-orientale un confine italo-croato. Ebbe una durata effimera in quanto subito insidiato dalla guerriglia partigiana.
1943-45 Le leggi razziali e la deportazione degli ebrei italiani [see https://www.progettomemoria.altervista.org/terracina.htm]
1943 II governo tedesco istituisce un nuovo organismo politico amministrativo denominato Adriatisches Kustenland Comprendente Venezia Tridentina, Bellunese, Venezia Giulia.
I945 L'armata jugoslava occupa Trieste per 40 giomi.
1945 I generali Morgan e Jovanovic sottoscrivono a Belgrado un nuovo accordo che prevede la divisione della Venezia Giulia in due zone di occupazione militare, denominate A e B e affidate rispettivamente agli anglo-americani e agli jugoslavi.  La linea divisoria venne poi chiamata la linea Morgan.
1947 Firma del trattato di pace e definizione provvisoria del problema di Trieste. Con gli accordi di Londra la Zona A (Trieste e I'immediato circondario) passa all'amministrazione italiana e la Zona B (il resto dell'Istria) all'amministrazione Jugoslava.
1954 In conformità con il Memorandum di Londra [see https://www.trattatodiosimo.it/memorandum.htm] la Zona A (Trieste) diventa parte dell'Italia, e la Zona B (da Zaule al Quieto) parte della Jugoslavia.
1975 Il Trattato do Osimo [see https://www.itccarli.it/Novecento/osimo.php] stabilisce i confini finali, confermando la situazione del 1954.

Invasioni

L'Istria fu teatro di numerose invasioni e incursioni piratesche che contribuirono a rendere ancora più misera, con epidemie e devastazioni, una terra molto bella ma spesso brulla e avara d'acqua.
401/410 Alarico, a capo dei Visigoti, piomba in Italia e attraversa l'Istria, il Friuli e il Veneto.
452  Dopo tre mesi di assedio, Aquileia viene presa e rasa al suolo dagli Unni, guidati da Attila. 
602  Gli Avari con i loro vassalli Slavi assieme ai Longobardi tentano la conquista dell'Istria ma vengono respinti dai Bizantini. 
604/605 Scorrerie degli Slavi nell'Istria e nel Carso. 
611  Gli Slavi devastano l'Istria.
788  Trieste e l'Istria vengono occupate dai Franchi.
800/900  Atti di pirateria da parte dei Croati, Saraceni e Narentani.
875 I Croati sono dispersi dalla flotta veneta.
960  Rovigno viene presa d'assalto e devastata dai Morlacchi.
980  I Narentani compiono incursioni sulle coste istriane. 
1343  Incursioni di bande slovene. 
1360  Scorribanda di Sloveni.
1412/1413 Truppe ungheresi si spingono fino a Pola, spianando Valle e prendendo Muggia. 
1470 I Turchi danno alle fiamme Prosecco, Duino, Santa Croce e Monfalcoue. 
1490 Incursioni di bande bosniache. 
1469/1499  Si susseguono sei invasioni turche. 
1511  Ultima incursione turca in Istria. 
1537  I Turchi occupano la Bosnia e gli indigeni fuggiaschi, Scocchi o Uscocchi, pirateggiano il Quarnaro e assaltano le imbarcazioni. 
1570 Gli Uscocchi penetrano in Istria via terra, essendo il canale della Morlacca bloccato dai Veneziani.
1590 Fianona è depredata. Gli Uscocchi arrivano fino a Monfalcone e, respinti, fuggono via terra.
1597 Gli Uscocchi saccheggiano Rovigno.
1599 Gli Uscocchi assaltano Albona che si difende strenuamente.
1602 Gli Uscocchi in grande numero si gettano sull'Istria veneta.
1607/1612 Pola è assalita e depredata dai pirati al pari di Rovigno, Veglia e Parenzo.
1612/1614 Gli Uscocchi continuano a saccheggiare l'Istria.

Immigrazioni 

Le immigrazioni dall'est, a volte forzate e a volte spontanee, sono sempre esistite con maggiore o minore intensità. L'insediamento di popolazioni slave avveniva in quel tempo anche nel Friuli dove sono rimasti molti toponimi attestanti la loro presenza. 

602/611 I Croati provenienti dal Quarnaro penetrano via terra.
804 Alla fine dell' VIII secolo e agli inizi del IX secolo il duca franco Giovanni insedia nell'Istria nuclei di Slavi provenienti dalla Carniola, assegnando loro terre incolte o abbandonate da coltivare. Cio` provoca la protesta e le reazioni degli abitanti del luogo (Placito del Risano). Gli Slavi verranno trasferiti nelle zone interne e incolte del Carso. 
1100 I marchesi d'Istria avevano pastori e coloni slavi (nell'interno).
1200/1300 Rumeni e Morlacchi (pastori erranti dell'Erzegovina) si insediano in Val d'Arsa e nella Carsia. 
1376 Venezia promuove gli insediamenti di Cici (Rumeni) o mandriani (pastori di pecore e capre). 
1449 Nei dintomi di Buie, Rovigno e Montona si insediano pastori morlacchi (Rumeni slavizzati) e Rumeni bilingui. Immigrano inoltre in Istria Napoletani (abitanti di Nauplia). 
1470 Federico III caccia i Cici dal territorio triestino e tribù di Bosniaci penetrano nell'Istria avanzando fino ai Monti della Vena. 
1500/1600 A causa dello spopolamento dovuto alle epidemie di peste e di malaria, la Repubblica veneta tenta di insediarvi contadini veneti ma questi non sopravvivono; vengono accolti allora Albanesi, Greci e Bosniaci.
1532/1537 A numerosi profughi balcanici sono assegnati terreni intorno a Pisino. Diverse famiglie bosniache si rifugiano sul Carso triestino.
1538 Circa 500 fuggiaschi rumeni vengono accolti in Istria. 
1562 Pola concede ospitalità a numerosi Croati.
1580 Profughi Greci e Ciprioti ricevono terre da coltivare nel territorio di Pola.
1592 Coloni slavi, dalmati e albanesi vengono distribuiti nelle campagne di Pola, Parenzo e Rovigno.
1596 I Cargnelli celebrano in lingua slava le funzioni religiose. Peroi è sede di Greci ortodossi che conservano il loro pope con il permesso del doge Giovanni Pesaro.
1800 Molti funzionari austriaci e ungheresi si insediano in Istria per i lavori della ferrovia o per la manutenzione stradale vengono impiegati elementi slavi (Sloveni e Croati). 

Epidemie di peste 

Un grosso contributo all'alternarsi di svariate popolazioni nella penisola istriana e nella bassa friulana è stato apportato dalle continue epidemie di peste che, unite alla mancanza d'acqua e alla malaria, rendevano le zone molto insalubri. I Veneti non sopportavano il clima, tollerato invece da Greci, Bosniaci, Morlacchi e Montenegrini, popolazioni abituate a vivere in zone aride e prive d'acqua.

565 Episodi di pestilenza nella regione.
591 Peste a Grado e in Istria. 
1348 Epidemie di peste in Istria: solo un terzo della popolazione si salva: Capodistria (1349), Rovigno (1348), Umago e Pedena ( 1361), Parenzo, Pola, Montona. 
1449 La peste a Trieste (papa Pio II Piccolomini). 
1456 Micidiale pestilenza in Istria; Parenzo e Montona sono particolurmente colpite. 
1469 Nuova epidemia a Trieste (700 morti) e nell'Istria. 
1475  Casi di peste a Parenzo e a Pisino. 
1477 La peste affligge la città di Trieste (700 morti). 
1479 Altra epidemia a Trieste che perde ancora 700 abitanti. 
1486 La peste fa strage a Cittanova. 
1489 Parenzo e Trieste vengono nuovamente colpite dalla peste. 
1497 500 morti di peste a Trieste. 
1510 Epidemia di peste in Istria. 
1512 La peste imperversa a Trieste per due mesi. 
1527 Nuova epidemia in Istria. 
1553/1558 Ulteriori epidemie a Trieste e a Capodistria (2300 morti su 9000 abitanti), Pirano (deceduti due terzi della popolazione). 
1599 Epidemia a Fiume. 
1630/1631 Recrudescenza della peste in Istria. Le zone più colpite sono Capodistria, Parenzo, Pola e Cittanova. Nell'Istria veneta rimangono 40.000 superstiti. 

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This page is compliments of Marisa Ciceran, Piero Grimalda and Guido Villa

Created: Wednesday, October 27, 1999; Updated: Wednesday, April 07, 2021  
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