Mate Balota Nota

Mate Balota è lo pseudonimo di Mijo Mirković (1898-1963), noto cultore croato di scienze economiche e di storia dell'economia jugoslava. Questo pseudonimo trova la sua raison d'itre in primo luogo nel suo opus poetico ciacavo. Mate Balota ha pubblicato i primi versi ciacavi nel 1930 sul settimanale Istria (Istra), giornale degli emigrati croati e sloveni dell'Istria e della Venezia Giulia. Si tratta delle poesie Primavera (Pramaliće), Roienice (roženice, strumento musicale dei Croati dell'Istria) e Mia madre (Moja mati), nelle quali ha tracciato quella che sarebbe restata la tematica fondamentale del suo poetare.

Fin d'allora la critica letteraria ha posto in evidenza come queste poesie, ciacave ed istriane, per quanto riguarda l'espressione e l'atmosfera, annuziassero qualcosa di nuovo. Sebbene Balota sia inscindibilmente legato all'amata pietra, cioè al povero e dirupato paesaggio carsico ed alla gente che ne fa parte, i suoi versi sono poesia vera e propria comprensibili e vicini ad ogni lettore, ma non per questo banali, anzi concreti, eppure, mai puramente contenutistici.

Balota non poteva non essere notato; le sue poesie sono state giudicate come una realtà importante e rinnovatrice nell'ambito della lirica sociale di quel periodo. Diremo di più: la sua poesia, come del resto, in genere, la nostra poesia dialettale di quel periodo, non vanta grandi opere letterarie anche perchè, in realtà, la letteratura sociale sapeva elaborare programmi indubbiamente migliori di quanto non lo fosse la sua produzione vera e propria. Le poesie di Balota sono state incluse nell'antologia di Tadijanović e Delorko La moderna Urica croata (Hrvatska modema lirika, 1933, un'antologia particolarmente importante per la letteratura croata di quel tempo, a in quella di Petris e Jelenović, dal titolo Antologia della nuova lirica ciacava (Antologija nove čakavske lirike, 1934J, e questo molto prima che egli le avesse pubblicate nella sua prima ed unica raccolta di poesia ciacava, intitolata L'amata pietra (Dragi kamen, 1938). La sua poesia Mia madre (Moja mati) é stata inoltre inserita, accanto a quelle di poeti appartenenti al periodo che va da Matoš ai contemporanei, nella nota antologia Poeti croati moderni (Garzanti, 1942), curata da Luigi Salvini.

La grandezza poetica di Balota consiste soprattutto nell'oggettivazione e nel profondo sentire le cose quotidiane cosi come i destini degli uomini; i suoi versi e i personaggi, ai quali ha dato vita, vivono una loro efficace e veritiera realtà, come se fossero scolpiti nella pietra istriana, mentre anche i versi che possono apparire gretti e taciturni, risplendono improvvisamente come l'alba nel paesaggio littorale, quasi acquistando e facendo proprio il carattere del canto popolare e di quei semplici primordiali strumenti popolari che lo accompagnano.

Balota non ricalca mai i suoi stilemi; egli sa osservare ed indagare, evitando coscientemente l'artismo e nel contempo celebrando con afflato e commozione l'Istria la sua gente, i loro costumi, la difficile vita quotidiana e anche la fede costante in un domani migliore. II poeta sostiene indubbiamente il vero quando diče che solamente la laboriosità e la fede profonda nelle proprie forze possono conservare l'integrita del popolo istriano.

Lontano dal mare e dall'Istria, la dove la vita lo ha trascinato, Balota ha vissuto fino in fondo e con intensità, in tutti i suoi diversi aspetti, la tragicità della vita dei suoi connazionali - esiliati - emigrati, ed e questa la ragione per cui nelle sue poesie hanno potuto trovare il loro posto i semplici, piccoli uomini, tutti quegli anonimi vasai, scalpellini, operai delle calcare, zappatori, pescatori, pastori, un mondo di gente modesta, onesta e tenace. Proprio in tali memorie é stati d'animo nostalgici hanno trovato la loro fonte ispiratrice un grande numero di poesie, che risultano essere quadri autentici della vita di questa terra inquieta esposta a tutti i venti. Ciò nonostante, la presenza di questa realtà facilmente riconoscibile e dell'atmosfera tipica del littorale non sminuiscono il valore letterario di questa produzione poetica.

Se per quanto riguarda la tematica delle poesie di Balota si può dire che egli abbia abbondantemente attinto alle forme concrete della vita, per quanto riguarda i versi e doveroso sottolineare come egli abbia saputo elevarli fino ad attingere ad un valore universale, permeando il suo linguaggio, pur sorto sulla base dell'idioma parlato, di una singolare espressione poetica che contribuisce a mantenere inalterata la venusta di questa poesia.

La figura della madre, presente in un grande numero di poesie, come d'altronde in molti frammenti in prosa, é il tema dominante della lirica di Balota. Essa é in certi versi ritratta in modo particolarmente concreto e reale, così che la si potrebbe dire riconoscibile, eppure e nel contempo elevata a puro, veritiero simbolo della bontà e del sacrificio.

Sotto il titolo Nella terra rossa istriana (Na crvenoj istarskoj zemlji) sono inserite in questo volume anche le prose di viaggi. Tutti i testi scelti rappresentano una singolare ed intima immagine dell'Istria, vista dall'autore in un periodo tragico della storia recente jugoslava. In questi scritti Mate Balota rivela con acutezza e senso di misura le particolarita del nostro paesaggio patrio e della sua gente, mettendo in evidenza quegli eterni, universali valori grazie ai quali questa penisola ha dato il proprio contributo a quel patrimonio comune che é rappresantato dalla cultura.

La raccolta L'amata pietra (Dragi kamen) e le prose di viaggio di Balota sono la confessione sincera di questo emigrato solitario e rappresentano la forte ribellione sociale del rivoluzionario mai domo, che presagisce e pronostica la tempesta e che sa indicare anche al lettore d'oggi quali siano i veri valori artistici. Ed é proprio in queste sue peculiari caratteristiche che bisogna cercare la ragione fondamentale dell'eterna validità della sua poetica.


Main Menu


Created: Sunday, April 3, 2005; Last updated Saturday July 30, 2022
Copyright © 1998 IstriaNet.org, USA