Presentate una serie di acquisti che conferisce maggior prestigio al Museo storico istriano di Pola

Tante «chicche», spicca l’opera del Valvasor

Preziosa pure l'opera cartografica di Vincenzo Maria Coronelli e una ristampa tolemaica del 1535

POLA – Sono acquisti che conferiscono maggiore prestigio al Museo storico istriano di Pola, quelli esibiti in una piccola ma significativa esposizione inaugurata ieri negli ambienti dell’istituzione sul colle Castello, in concomitanza con la Settimana dei musei istriani. Il coordinatore del progetto, nonché direttore dell’ente museale, Gracijano Kešac, ha esibito al pubblico gli oggetti comperati nell’ultimo periodo, salvandoli dall’oblio o dall’anonimato in cui erano relegati, magari in collezioni private, e inserendoli nel ricco fondo custodito al Castello. Si va dall’oggetto semplice appartenente alla quotidianità di epoche passate a reperti di altissimo valore.

«GLORIA AL DUCATO DI CARNIOLA»

Eccelle fra tutti la grande opera enciclopedica “Gloria al ducato di Carniola” (Die ehre dess hertzogthumus Crain) scritta dal polimata, nonché avvincente narratore nella Carniola del Seicento, Johan Weichard Valvasor (1641-1693). Il pregio sta nel fatto che si tratta proprio del magnifico originale stampato in lingua tedesca nel 1689 a Norimberga, comprendente 15 libri in quattro maxi volumi da 3.532 pagine con inserite ben 528 incisioni in rame. Come spiegato dagli storici, l’opera risale a un’epoca quando coesistono fondamentalmente due livelli di patriottismo: da una parte l’identificazione con l’impero, coincidente con la fedeltà alla figura del Kaiser, dell’imperatore, e dall’altra l’attaccamento alla “piccola patria”, cioè alla regione di appartenenza, in questo caso il Ducato di Carniola, che viene descritto nell’opera di Valvasor e che corrisponde alla parte centro-occidentale dell’odierna Slovenia. Detta opera, importantissima dall’aspetto storico, geografico ed etnologico, inquadra regioni annesse già da secoli nella compagine del grande impero tedesco (Sacro romano impero della nazione germanica), che abbracciava allora gran parte dell’Europa centro-orientale. E si è ancora in una fase precedente a quello che si chiamerà in seguito impero austro-ungarico.

L’ADRIATICO «LAGO DI VENEZIA»

Altri, ottimi acquisti per la storia sono rappresentati da due interessanti carte geografiche. Una è dell’enciclopedista e cartografo veneziano Vincenzo Maria Coronelli. Risale alla fine del XVII secolo e raffigura il Golfo di Venezia, alias tutto l’Adriatico, dove la Serenissima regnava da padrona, riportando curiosi stemmi e simboli delle città, tra cui quello di Pola che rappresenta la pianta caratteristica del suo maniero veneziano. La seconda cartina è una ristampa tolemaica del 1535, proveniente da Lione e, secondo spiegazione di Gracijano Kešac, si tratta di una delle prime raffigurazioni più dettagliate dell’area adriatica orientale.

UN PO’ DI TUTTO... DA VEDERE

Le altre vetrine da passare in rassegna esibiscono davvero un po’ di tutto: sestante austriaco (fine XVIII o inizio XIX secolo), berretti di ufficiali dell’imperial e regia marina, di ferrovieri, scrigno-souvenir decorativo del 1916, pistole della K.uK. ed anche di ufficiali del III reich. Dall’arma al civile, poi c’è la vetrina degli oggetti da toilette delle dame austro-ungariche, cilindri e bastoni per signori dell’Ottocento, una bottiglia di fabbricazione polese (Luigi Dejak), un macinino da caffè (datato Pola 1900), un bellissimo orologio secessionista (con rilievi in bronzo). Vedi la vetrina ispirata all’atelier fotografico: macchine fotografiche, album, accessori vari, una grammofono con dischi, anni 30, in perfetto stato di conservazione. Non passa inosservato nemmeno il grande manifesto della Rassegna culturale degli italiani dell’Istria e di Fiume svoltasi a Rovigno dal 18 al 21 marzo 1948.

POSATE DELL’IMPERO AUSTRO-UNGARICO

Sempre in occasione della Settimana dei musei istriani, il Museo storico di Pola ha dedicato la sua vetrina del mese alla presentazione delle “Posate dell’impero austro-ungarico”. Da osservare i piatti in porcellana e posate varie provenienti dal vecchio ed elegante Casinò Marina di Pola, le stoviglie usate dalla marina, con un menù appartenuto alla nave austroungarica “Pelikan”. La piccola mostra è un preparativo per l’esposizione collettiva dei Musei istriani, che nel mese di giugno prossimo racconteranno assieme l’alimentazione nei secoli.

La settimana museale al Castello si concluderà venerdì prossimo con la mostra “Quando l’ordine regge in cucina”, importata dal Museo della Vojvodina (Novi Sad). Visitabile ogni giorno al Castello anche la mostra sulle ceramiche e i vetri del vecchio convento francescano del XVII e del XVIII secolo.

Arletta Fonio Grubiša

Tratto da:

  • https://edit.hr/lavoce/2011/110914/cultura.htm

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Created: Sunday, September 14, 2011; Last updated: Saturday, April 10, 2021
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