Il musso dei Obi

di Gino Bartoli

Gino Bartoli che vive a San Paolo del Brasile, il 6 giugno 2003 ebbe 82 anni ed è una fonte inesauribile di ricordi.

Sin da bambino è vissuto tra Buie, Paugnano e Carcauze, dove la sua famiglia aveva molte terre. Sono orgoglioso di godere della sua amicizia. Vale la pena leggere quanto mi ha scritto il 6 gennaio 2003. Sembra una delle "maldobrie" di Carpinteri e Faraguna, che hanno scritto numerosi libri con storie del periodo prima della prima guerra (come dicono loro) che si svolgono tutte tra Trieste, l'Istria e le isole di Cherso e Lussino.

Pietro Valente


Caro Piero,

"...vorrei raccontarti cosa è successo a Buie, credo nel 1925, ossia la storia conosciutissima del "MUSSO DEI OBI", logicamente "Obi" e un soprannome... 

La fameia dei Obi, erano miei vicini di casa, gente povera, ma che come tutte quelle che avevano un piccolo podere, tirava avanti. Il problema che si presentava era l'età del musseto pelle ed ossa - molto giù di manutenzione e carburante pessimo, pistoni logori, molto sù con gli anni per le fatiche quotidiane, non tanto per caricare prodotti agricoli, giacché la loro proprietà si riduceva a un albero di fichi e mille metri ad ortaggi - che con l'assenza di acqua in tutto il buiese - trovare un litro per irrorarle era un miracolo. 

La povera bestia caricava il suo padrone finanche in discesa o la moglie se si davano il cambio per recarsi nel loro "possesso" e lo avevano addomesticato - con una finta bastonata, probabilmente dopo di averne prese molte per "imparar" - di far subito ritorno a casa permettendo alla figlia Chechina o alla moglie di portare la "tecia de polenta e fasioi de duti i mesodì ". Arrivò il giorno della decisione, dopo un consiglio di famiglia, di vendere "el povero Penel" - così chiamato per la coda a pennello - agli zingari sempre presenti al mercato degli animali, non ricordo bene, ogni primo o ultimo martedì del mese. I commenti che furono fatti in paese - logico questo lo seppi da grande in quell'epoca avevo quattro anni - arrivarono a fare ogni sorta di barzellette e che con i ossi di asino viene fatta la mortadella, ma una diventata canzonetta me la ricordo e durò per sempre:.. MAGARI COL MUSSO DE OBI N' AMERICA VOIO ANDAR... 

Per gli Obi, andar a piedi, rappresentò un vero sacrificio e tanto fecero che dopo alcuni mesi trovarono soldi a prestito, al mercato comprarono un altro asino, non posso tessere i suoi pregi in merito, ma il primo a montarlo fui io, ebbi con l'andar degli anni l'informazione che i miei avevano fatto il prestito quindi la gloria di "guidarlo", come facevo con Penel, nel suo recinto "cantina-stalla-pollaio-sala di visita", ove a volte mi ponevano in groppa per portarlo "cortesia di buon vicinato". Felici loro, felici tutti i vicini, felice tutti anche con me che seppi "metterlo" al posto di Penel.

Il giorno successivo - quindi un mercoledì - Obi e Chechina entrambi sulla groppa dell'asino nuovo, bello e forte - s' incamminano verso la proprietà terriera, la figlia per riguardo al valore dell'animale, lo avrebbe riportato a casa per ritornare a mezzo giorno col tegame del pranzo speciale. L'animale non meritava addomesticarlo a bastonate, poi stava dimostrandosi proprio bravo e la prima cosa che fece nel poderino, fu quella di mettersi sotto l'ombra dell'unico albero. 

Infatti teorici di asini affermano che sono di una intelligenza ben superiore anche ai migliori cavalli di Lipizza, tanto che Obi, meravigliato, volle ritornare a casa a pranzo anche perché il podere dopo mesi di abbandono, gli avrebbe dato troppo lavoro il primo giorno e raccontare alla moglie: "Te sà, Gigia el se gà messo sotto la fighera, como el nostro Penel!, ma varda che bravo che el xe!

Ma era proprio il suo asino, riascquistato zero chilometri, dallo stesso zingaro che mesi prima glielo aveva comprato, mezzo morto: Miracoli di gitani...

Magari col musso de Obi, 
magari col musso de Obi, 
magari col musso de Obi, 
in America mi voio andar!

Non vorrei sollevare un putiferio con i miei concittadini Buiesi - ma questa è vera.

Ciao Piero, fai una risatina.

Gino


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This page compliments of Pietro Valente

Created: Thursday, June 12, 2003; Last updated: Tuesday, October 19, 2021  
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