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La banda cittadina alla fine
dell'Ottocento. |
“Rovigno è musica, e la musica per noi è Rovigno” (Carlo Fabretto)
Storia della Banda d’ottoni di Rovigno: passione, talento,
tradizione e modernità
di
Anna Malusà
Da sempre Rovigno è stata connotata
dalla spiccata attitudine dei suoi cittadini per l’attività
musicale. Per educare i “sapaduri”, “pascaduri”, “marinieri” e
“cavaduri” rovignesi alla musica, nel 1765 sorse a Rovigno, per
iniziativa di don Rocco Angelini, l’Accademia del Filarmonici a
guida del maestro di musica M. Reverendo Sig. D. Gio. Pietro Masato.
Le forti passioni pere il canto e la musica fecero sì che nel 1814
fosse fondata un’accademia musicale. L’ultima accademia di musica fu
istituita il 30 novembre del 1823, con un’unica orchestra diretta da
don Andrea Battistella, e dal parroco Andrea Rocco Preposito,
valente violinista. L’accademia cessò la sua attività col subentrare
delle cosiddette “bande con strumenti a fiato”, che dal 1842 sono
note con il nome di Scuola di Musica Comunale. La scuola venne
sospesa nel 1856 e riattivata nel 1860. Nel 1871 si costituì una
Società Filarmonica e nel 1878 una seconda che durò fino al 1883.
Nel 1879 venne fondata la banda musicale che impartiva lezioni di
banda, orchestra e canto. L’8 gennaio 1893 sotto la direzione del
maestro Arturo Widmer uscì per la prima volta a Rovigno la banda
dell’istituto Civico Musicale. Le nuove divise della banda erano di
panno blu con mostrine celesti filettate di bianco. Sul collare
rovesciato c’era l’arpa, simbolo della musica. Per la prima volta si
suonò a Rovigno l’intermezzo della “Cavalleria Rusticana” di Pietro
Mascagni nonché la “Marcia Trionfale” scritta espressamente dal
maestro Widmer. Si ha pure notizia del maestro Giuseppe Peitler,
come dirigente di una banda comunale.
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La banda dei Salesiani in
tenura estiva. Al centro Don Maggiorino Bonzo e il mastro Pietro
Locatelli. |
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La banda di Salesiani nel 1923
al Circolo "Domenico Savio" guidata da don Maggiorino. |
Oratorio salesiano, centro pulsante
L’Oratorio dei Salesiani di Rovigno fu
un centro pulsante e ricco d’attività, da quelle prettamente
religiose a quelle ludiche tra cui lo sport e la musica. I
salesiani, infatti, avevano un bel teatro in cui si davano
rappresentazioni teatrali, si proiettavano i primi film, ma si
allestivano anche tante operette; si ascoltava la musica e si
suonava nella banda diretta dal maestro Locatelli. La banda dei
Padri Salesiani dette il suo primo concerto l’11 settembre del 1922.
Una delle uscite significative risale al 1934, quando i giovani
musicisti si recarono in pellegrinaggio a Torino, alla casa di Don
Bosco, sostando a Milano. Nel frattempo era attiva anche una scuola
di violino diretta dal maestro Carlo Fabretto. Tra gli allievi del
Fabretto, ne spicca uno in particolare: il maestro Piero Soffici,
espertissimo arrangiatore anche nelle partiture di banda.
La fioritura nel’900
Il XX secolo si presenta molto fiorente
e vide l’attività contemporanea di più bande: la Banda Comunale,
quella della Schola Cantorum dei Frati Francescani, la banda dei
Salesiani, e quella della Fabbrica Tabacchi nonché la Fanfara del
circolo Democratico (1921). Nel ‘900 esisteva già la Società
Filarmonica Popolare che nacque con lo scopo di “… unire ed allevare
filarmonici e formare con i medesimi un corpo di banda,
eventualmente un’orchestra e un corpo corale che riescano a lustro
alla città nelle feste pubbliche, nei pubblici divertimenti e negli
eventuali trattenimenti sociali”. La Società Filarmonica con il
proprio complesso bandistico partecipò nel 1910 alle Gare delle
bande musicali istriane in occasione della Prima esposizione
Istriana a Capodistria.
Dopo la fine della II guerra mondiale
(1945) la banda partecipò attivamente a manifestazioni commemorative
per i caduti partigiani, esumazione di salme di combattenti, nonché,
in occorrenza del 25 maggio, alla celebrazione del compleanno del
Maresciallo Tito. Tradizione risalente a questo periodo è il corteo
per le vie della città con bandiere. Il 29 novembre del 1946 la
banda scese in piazza in onore del primo anniversario della Festa
della Repubblica di Jugoslavia.
Con l’esodo il declino
Il 22 febbraio del 1948 la banda
cittadina partecipò al primo funerale civile per Giuseppe Tamburin
(Burla). La banda cittadina era diretta in questo periodo dal
maestro Umberto Perini. Nel periodo che seguì si susseguirono altri
maestri di banda di cui però non si hanno notizie certe. Purtroppo,
dopo il grande esodo, la banda fu dimezzata e poche sono le notizie
dell’attività bandistica degli anni dal 1950 al 1960. È noto però lo
scioglimento della banda nel 1965. La mancanza della banda creava un
vuoto incolmabile nella città e di conseguenza fu riunita nel 1969
grazie all’entusiasmo di alcuni suoi membri: Giorgio Muggia, Antonio
Bosazzi, Antonio Sponza, Silvio Božić, nonché quello che sarà il suo
dirigente (fino alla pensione nel 1999), Domenico Malusà. Il 3
ottobre 1976, Branko e Renato Pernić di Rozzo e Joakin Bassanese di
Babici organizzarono il primo incontro delle bande dell’Istria allo
scopo di scambiare esperienze tra le varie bande, per migliorare e
arricchire i loro repertori, nonché rafforzare i rapporti d’amicizia
tra i musicisti. Vi parteciparono i complessi bandistici di S.
Lorenzo del Pasenatico, Medolino, Pisino, Rozzo, Rovigno, Torre, due
bande di Pola, e in ruolo di ospiti, la banda militare di Pola e la
fanfara “S. Giuseppe” di Trieste.
Il secondo incontro si svolse a San
Lorenzo-Visinada. Nel maggio 1978 ebbe luogo a Rovigno il terzo
incontro dei complessi bandistici istriani. Vi parteciparono ben
tredici bande (Babići, San Lorenzo, Rovigno, Rozzo, Laurana,
Parenzo, Torre, Medolino, Pola, Pisino, le due bande dei pionieri di
Pisino e Pola) e in qualità di ospite la banda cittadina “Giuseppe
Verdi” di Trieste. Il primo pezzo, “La marcia degli eroi”, è
ricordato da tutti i presenti in modo particolare perché eseguita da
tutti e cinquecento i bandisti. L’attività della banda continuò
negli anni a venire partecipando a innumerevoli manifestazioni
culturali, politiche, sociali del comune. Nel 1985 la banda
partecipò alla realizzazione del film “Il generale” ambientato nelle
calli rovignesi che, vede attore protagonista Franco Nero nel ruolo
di Garibaldi, Erland Josephson (Cavour), Jacques Perrin (Vittorio
Emanuele II) e Flavio Bucci (Mazzini). Nel 1988, seguendo le orme
paterne, entrò a far parte come membro attivo Antonella Dapiran, la
prima donna nella storia della banda rovignese. La banda si sciolse
l’anno seguente.
Il definitivo rilancio
L’animo temperato dei musicisti e il
forte desiderio di ricostruire per l’ennesima volta la banda spinse
alcuni membri alla rifondazione avvenuta nel 1996. Dopo sette anni
di silenzio la banda si presentò al pubblico, rallegrando quella
grigia giornata del 1° maggio, intonando gioiose marcette per calli
e vie. Il grande desiderio dei musicisti di riorganizzare una banda
unita e completa spinse il comune di Rovigno a finanziare una scuola
di musica interna. Nel 1997 la banda contava ventisei membri attivi
e l’anno seguente ben trentanove. La banda Rovignese può vantare
anche la dirigenza dell’unica maestra di Banda in Croazia, la
professoressa Ines Viskić che assunse la dirigenza dopo il
pensionamento del maestro Malusà. La banda nel 2001 raggiunse un
numero notevole di musicanti con una fascia d’età compresa tra i 9 e
i 65 anni. Il 26 maggio del 2001 si svolse a Rovigno la 26° edizione
dell’incontro delle Bande d’ottoni. Ospite di Rovigno fu il
Complesso bandistico “S. Marco” di Cassola.
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I bravi musici rovignesi a
Leonberg (Germania) |
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Il complesso bandistico di
Rovigno nel 2001, all'apice del suo splendore. |
Negli ultimi anni la banda ha aperto le
sue porte ad altre bande sia provenienti dalla Croazia sia
dall’estero, concludendo così dei gemellaggi tra varie città:
Leonberg, Chioggia, Adria, Cassola, ed altre ancora. I membri attivi
all’inizio dell’anno 2004 sono 34. Oggi è sempre la banda che suona
struggente, quando affronta il repertorio tradizionale nonché quello
moderno. Ed ora ai suonatori l’arduo compito di continuare questa
lunga storia. Non sarà facile.
A loro, e a quelli che verranno, va
l’augurio di scrivere ancora molte pagine intrise di musica e di
vita.
Tratto da:
- La Voce in Più,
Musica, 25 gennaio 2006, p. 4-5. © All rights reserved -
http://edit.hr/lavoce/2006/inpiu/musica060125.pdf.
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